Ebbene sì. Io seguo X Factor. Lo seguo da sempre, già da quando era su Raidue. Ne ho seguito da vicino il passaggio su Sky poiché le prime edizioni sulla pay-tv si svolgevano nel teatro per cui lavoravo. Nonostante tutte le critiche di molti “addetti ai lavori” (o livori) trovo sia una trasmissione realizzata con grande professionalità e classe. Nel tempo ha anche fornito al mondo della musica leggera italiano alcuni nomi interessanti (non solo Marco Mengoni, uno dei pochi italiani che ancora riempiono davvero i palazzetti, ma anche Francesca Michielin, Michele Bravi, Giusy Ferreri). Vedendo le prime puntate dell’edizione di quest’anno, però, mi sono trovato decisamente a disagio, poiché davvero non riuscivo più a comprendere il perché della maggior parte delle assegnazioni e dei giudizi dei giudici, trovandomi in sintonia solo con Mara Maionchi. Ho pensato che la cosa fosse dovuta alla maggior vicinanza anagrafica: in parole povere ci capiamo fra vecchi… In realtà però alla vigilia del quinto live la Maionchi è l’unica dei 4 giudici ad essere riuscita a mantenere in gara tutti i suoi 3 concorrenti. Tutti gli altri ne hanno perso 1 o 2. E visto che sono convinto che ad esprimere il televoto siano soprattutto i giovani, forse sono gli altri giudici ad avere una visione troppo elitaria e di nicchia del mondo musicale. Qualcuno mi dirà che quelli che votano non è detto che poi acquistino i dischi: ma c’è davvero ancora qualcuno che li acquista i dischi?
Si accettano commenti, evitando però i soliti “tanto è tutto combinato”, “non è vero nulla”, ecc.ecc. Le tesi “complottistiche” (su qualunque argomento, soprattutto su quelli più seri di questo… e non ci vuole molto) qui saranno sempre bannate.