Ma è possibile che un’assegnazione così importante (il trasferimento da Londra, dopo la Brexit, della Agenzia Europea del Farmaco), che comporta circa 900 dipendenti per un indotto di un miliardo e 700 milioni di euro, venga deciso dall’Unione Europea con un lancio di monetina come se fosse lo spareggio di una partita di calcio? Resta il fatto che è il secondo lunedì consecutivo che vede l’Italia eliminata da qualcosa di importante e redditizio. In entrambi i casi, comunque, non è solo questione di sfortuna. Oltre a “rifondare il calcio”, di cui francamente m’ importa davvero poco, forse occorre rivedere bene anche la nostra politica estera, la nostra diplomazia ma anche la nostra immagine agli occhi degli stranieri attraverso il turismo che ospitiamo. E questo dipende sì dai governi, ma anche e soprattutto da tutti noi italiani.