Il povero Spelacchio, l’albero di Piazza Venezia a Roma, non ce l’ha fatta. Il Comune di Roma ha ammesso che è morto prematuramente, senza svolgere il suo compito di Albero di Natale almeno fino al 26 dicembre. Ve ne avevo parlato in un altro post, esprimendo la mia simpatia e la mia solidarietà di fronte alle cattivissime critiche cui era stato sottoposto, anche con impietosi paragoni con l’albero allestito a Milano. Spelacchio è seccato, ed ora è un rimpallo di responsabilità fra la ditta che l’ha fornito e quella che ha provveduto a installarlo in piazza. Insomma: un teatrino tutto italiano. Il Codacons naturalmente ha già presentato un esposto alla Corte dei conti in cui chiede alla giustizia contabile di indagare su un possibile danno erariale ed ha chiesto la rimozione di Spelacchio perché “palesemente morto e quindi rappresenta un vergognoso spettacolo per cittadini e turisti”. Mi sembra l’ennesima protesta fatta più per far parlare del Codacons che del fatto in sé. Di fronte poi agli sprechi italiani in tutti i campi questo non mi sembra davvero tra i più gravi. Non voglio certo difendere la giunta capitolina, ma addebitare a Raggi & C. anche la responsabilità della cattiva riuscita dell’Albero di Natale mi pare davvero troppo e inutile. Però per l’anno prossimo… mi raccomando, prendete esempio almeno dal Rockefeller Center di New York oppure… un bel presepe?