È finita la settimana del Festival di Sanremo. Nell’era dei social, da qualche anno, ma in questa edizione mi è sembrato ancora di più, tutti siamo diventati critici musicali e televisivi nonché esperti di look. Mi direte: è sempre stato così, una volta i commenti si facevano il giorno dopo al bar, nei negozi o in ufficio, ora si scrivono su Facebook e Twitter. A me non pare però che sia proprio la stessa cosa: adesso si è molto più cattivi, purtroppo spesso molto più maleducati direi. Per una settimana anche le persone più miti diventano “leoni da tastiera”, con giudizi oltre il limite dell’offensivo. Senza contare che un tempo parlandone al bar gli interessati non sentivano, mentre adesso si mettono gli hashtag proprio per fare in modo che quanto scriviamo possa essere letto anche da chi è aspramente criticato. Per l’evento televisivo tutta questa amplificazione è la benvenuta ovviamente. Notavo poi un accanimento particolare da parte di colleghi dei cantanti o addetti ai lavori non coinvolti nel Festival. Davvero un atteggiamento totalmente inelegante, che ho paragonato al fastidio che si prova quando un idraulico o un elettricista si mette a criticare il lavoro fatto prima di lui in casa nostra da altri idraulici o elettricisti. Comunque la settimana è stata faticosa, come prevedevo…