Fino all’altro giorno se mi dicevano “Aquarius” io pensavo immediatamente a uno dei più celebri brani del musical “Hair”. Nelle ultime ore invece si pensa ovviamente alla nave con oltre 600 persone disperate che l’Italia non ha accolto chiudendo i porti nazionali. Indipendentemente da come può essersi conclusa questa (comunque triste) vicenda, io sono convinto che di fronte a persone (uomini, donne e soprattutto bambini) in difficoltà e che soffrono, si deve intervenire subito senza se e senza ma, senza ricatti e senza alzare la voce. La voce si può alzare, e giustamente, solo dopo, una volta risolta la situazione. Operando come il nostro governo ha deciso, invece, si ha comunque una sconfitta: una sconfitta della civiltà.