Dal Corriere della Sera:
«Non mi conviene più lottare. Per cosa? Per pagare le tasse? Per fare scontrini? Per mantenere le sedie?». Andrea Zouin, titolare del ristorante “Sunset” a Treviso, si sfoga sui social dopo che il locale è stato multato per – a suo dire – non aver fatto rispettare a tre clienti la regola di indossare la mascherina quando non seduti al tavolo. «Io dopo la vostra chiusura ho perso metà dei clienti, ci fate passare per persone che seminano virus» dice spiegando la sua versione dei fatti. Le peripezie per il locale trevigiano iniziano il 10 luglio scorso: il ristoratore viene multato con cinque giorni di chiusura per non aver rispettato la normativa sul buffet con self service dei clienti anziché servizio al tavolo come previsto dalla normativa anti-coronavirus. «Probabilmente noi non riapriremo più – chiude il ristoratore- credo che investire dei soldi in uno Stato nemico sia da deficienti» dice. Ma raccontando solo una versione parziale dei fatti. Il “Sunset” infatti ha riaperto i battenti il giorno 13 luglio senza rispettare la chiusura: Zouin è stato sanzionato con una nuova chiusura di 5 giorni e denunciato all’autorità giudiziaria per violazione dell’articolo 650 del codice penale per non aver rispettato l’ordine imposto. Poi il 20 luglio le parole sui social network.
Come ho già detto, la mia opinione è questa (oltre al fatto che le norme, comunque, quando sono in vigore vanno rispettate anche se non le condividiamo): questo signore non ha pensato che se ha perso la metà dei clienti non sia stato per la multa ma per il fatto che tra un ristorante dove le norme sono rispettate e quindi ci si sente maggiormente sicuri ed uno dove ci si comporta con superficialità i clienti preferiscano frequentare il primo? Bisogna mettersi in testa che le esigenze della clientela sono cambiate e che adesso, dopo quanto è accaduto, molti di noi considerano la sicurezza una priorità assoluta. Penso che questo farà la differenza tra un esercizio di successo e uno avviato al fallimento.