Pare che il Commissario Wallander sia un personaggio molto conosciuto cui sono state già dedicate diverse serie tv, ispirate ai romanzi di Henning Mankell (1948-2015), uno dei più grandi autori scandinavi di libri crime. Io confesso che non lo conoscevo assolutamente. Ora su Netflix è apparsa la prima stagione di “Il giovane Wallander“, un po’ come in Italia è stato realizzato “Il giovane Montalbano”. Per essere un prequel questa serie avrebbe dovuto quindi essere ambientata in una Svezia degli anni ’70, ma per scelta degli autori si svolge invece ai giorni nostri, in una Svezia moderna., cosa che evidentemente ha spiazzato i fan storici. Nel mio caso, essendo totalmente all’oscuro, non ci ho fatto caso più di tanto. Wallander è interpretato da Adam Pålsson. La storia è ambientata a Malmö e Kurt Wallander indaga su un efferato crimine d’odio che provoca disordini sociali avvenuto proprio nel difficile quartiere in cui abita e dove nessuno, fino a quel momento, sapeva che fosse un poliziotto. Nonostante non sia perfetta, ho trovato la serie avvincente e ben interpretata, con qualche lentezza evitabile, ma con potenzialità di crescere in futuro, se Netflix deciderà di produrre una seconda stagione. Io spero di sì, anche perché la vicenda ha ancora molti lati da sviluppare. Sei episodi di circa 50 minuti ciascuno. Da vedersi in un week-end. Enjoy.