Leggo da laRepubblica (a firma Antonello Guerrera):
Che agli irlandesi piaccia la birra, soprattutto al pub con gli amici, è risaputo. Ma nessuno aveva pensato che, in pieno secondo lockdown anti coronavirus, questo irresistibile desiderio potesse raggiungere simili livelli alcolici e non solo. Già, perché da qualche giorno nella Repubblica d’Irlanda si parla di un caso che è diventato nazionale, e forse l’inizio di una tendenza. Quattro amici di Dublino sud che, per aggirare la chiusura dei pub in vigore da quasi un mese, hanno deciso di comprare un biglietto aereo, andare in aeroporto e, infine, non imbarcarsi. Invece, una volta superati i controlli, la combriccola è andata in un pub del Dublin airport, i quattro hanno bevuto le loro pinte di Guinness e lager in compagnia e poi, invece di prendere l’aereo, sono usciti dalla zona degli imbarchi per tornare a casa.
Possibile? Tutto vero, tanto che i quattro lo hanno documentato su Facebook, “allegando” anche le ricevute dei loro voli Ryanair Dublino-Londra Gatwick comprati a 9,99 euro, prezzo ancora più stracciato del solito a causa della pandemia e della crisi del settore e pegno decisamente minimo in cambio di una pinta con gli amici nonostante il lockdown. Perché le ultime misure restrittive, approvate il 20 ottobre scorso, hanno fatto chiudere ristoranti, pub e bar in tutta l’Irlanda (oltre ai negozi “non essenziali”), ma non si applicano ai locali degli aeroporti dove è permesso che, insieme alla birra, si consumi anche un “pasto sostanzioso”, per quelli che sono menù complessivi da 9 euro circa. Cosa che hanno fatto i quattro ragazzi irlandesi e che si teme potrebbe essere un fenomeno più ampio di quello che si pensi.
Io sono basito. Io già mi meraviglio quando vedo due/tre persone con la mascherina abbassata che parlano mentre bevono il caffè “da asporto” proprio davanti al bar dove non possono entrare causa restrizione da DPCM. Ma arrivare a comprare un biglietto aereo per stordirsi di birra in un pub mi pare davvero inconcepibile.
Meritiamo l’estinzione…