Si fa presto a dire libertà. A proclamarsi paladini della libertà, a gridare alla dittatura sanitaria. Poi però si è subito pronti a criticare di chi, liberamente, indossa ancora la mascherina.
Avevo un amico, nella vita e su facebook, che negli ultimi tempi era diventato palesemente no vax, no mask, complottista, ecc. ecc. La cosa non mi disturbava in sé. Mi disturbava il fatto che sul suo profilo facebook diffondesse notizie chiaramente false senza un minimo di controllo. Quindi, in quei casi, commentavo i suoi post facendo notare con prove spesso inconfutabili che quello che aveva scritto era falso. La cosa gli dava molto fastidio, mi chiamava “il maestrino” e infine mi ha bannato dalla sua pagina. Abbiamo logicamente degli amici in comune che l’altro giorno mi hanno fatto avere un suo post in cui scrive “Stamattina ho incrociato il maestrino , quello che bacchettava sempre in risposta ai post , ovviamente mascherina indossata, a giugno e ovviamente nera. potrei essermi sbagliato , ma se così fosse capisco tante cose“. Non ti sei sbagliato, mio caro. Ero io e mi spiace di non averti visto. Ti avrei comunque salutato volentieri. Se ti capita di nuovo ti prego di fermarmi, così mi potresti spiegare le tante cose che hai capito. Io ho capito che non sei poi tanto paladino della libertà, perché il tuo diritto di non indossare la mascherina è pari al mio di indossarla. Da quando la indosso la mia allergia a pollini e polvere è decisamente diminuita, non ho contratto neppure una influenza e soprattutto… mi va di fare così. Il fatto che per te non indossare a giugno la mascherina sia un vanto, non ti rende più intelligente ma solo patetico.
Senza contare che chissà “cosa hai capito” del popolo giapponese dove l’uso della mascherina fa parte di una normalità che si protrae da secoli.
Buona vita, mio caro.
In ogni caso: quello che mi dispiace maggiormente è di averlo considerato un amico per oltre 40 anni.