Cuocere la pasta a fuoco spento

Una pratica rilanciata recentemente dal premio Nobel Giorgio Parisi anche per un risparmio energetico. Noi in casa lo facciamo già da qualche anno, soprattutto perché la pasta cuoce meglio.  Avevamo visto su YouTube un video del  chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini che lo spiegava, abbiamo provato e stabilito che lasciando la pasta il tempo indicato sulla confezione + un minuto si aveva una cottura davvero perfetta: «non è l’ebollizione dell’acqua a cuocere ma semplicemente la temperatura», spiega Bressanini. Il metodo della pasta senza fuoco prevede quindi di far bollire l’acqua, mettere il sale, buttare la pasta quando è il momento, mescolare, aspettare che torni l’ebollizione e poi spegnere il fuoco. Chiudere bene con il coperchio e non riaprirlo fino al termine del tempo di cottura + 1  minuto. Et voilà. Vi dico che il risultato è migliore utilizzano la pasta corta, poiché non occorre mai mescolare per eviatre che si attacchi. Qualche problema in più per spaghetti e pasta lunga, dove occorre allora utilizzare una pentola molto grande.
Pare che con questo metodo si possa risparmiare «fino al 6% di energia ed emissioni di CO2e (CO2 equivalente)». Inoltre spegnere il fuoco dopo i primi due minuti di cottura tradizionale lasciando il coperchio per non disperdere calore – proprio come suggerito da Parisi e Bressanini– conduce a un risparmio di energia ed emissioni di CO2e che può arrivare perfino al 47%. Buona cottura.

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