Io, Sally e il “quiet quitting”

Vi ho raccontato di avere da poche settimane una cucciolotta in famiglia (compie tre mesi sabato) di nome Sally. E sono completamente rincitrullito. Non so se avete mai vissuto questa esperienza. È un po’ come avere un bambino piccolo. Si guarda se fa la popò, quante ne fa, se il colore è bello. Ho sacchetti per gli escrementi in tutte le tasche. Se poi un giorno non mangia sono colto da depressione istantanea. Se la popò non è bella chiamo subito il veterinario (è un amico, ma credo sia già terrorizzato quando sul cellulare appare il mio nome), per non parlare del giorno in cui ha vomitato dove non solo io, ma tutta la famiglia era sull’orlo della disperazione.
Ma è anche un mezzo per socializzare: praticamente ormai ho fatto amicizia con tutti i proprietari di cani che transitano davanti a casa, ci si raccontano le avventure con i nostri pelosetti, ci si scambiano consigli. Vi assicuro che è decisamente meglio che osservare i cantieri😊.
Insomma: mi sono organizzato un mio personalissimo “quiet quitting“. Se non sapete di cosa si tratta, vi consiglio l’articolo a questo link. Soprattutto per chi lavora troppo

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