Consigli di serie: Una pezza di Lundini

Questa volta vi segnalo un programma che non ha niente a che vedere con la serialità americana o inglese … è un piccolo show italiano di comicità , una di quelle cose preziose che una volta su mille mamma RAI sa regalarci (e che probabilmente mi sarei persa se non me l’avesse consigliata mio figlio).  Si intitola “Una pezza di Lundini” e va in onda su Raidue in seconda – o terza – serata a orari variabili. Per fortuna tutte le puntate sono disponibili su Raiplay all’orario che si desidera.

Valerio Lundini è un comico romano, surreale e stralunato, che si era già fatto notare in qualche trasmissione e a cui ora Giovanni Benincasa ha affidato con coraggio questa avventura che va in onda tre/quattro volte alla settimana. Ogni episodio dura circa venti minuti. Una pezza è una toppa, qualcosa messo in sostituzione e infatti si finge che il programma nasca provvisorio all’ultimo minuto per sostituire qualcosa che per motivi tecnici non è andato in onda. Parte così una parodia divertentissima della televisione generalista in cui Lundini viene affiancato dalla brava Emanuela Fanelli e dalla band de I VazzaNikki. Ma il programma non si può spiegare. Bisogna vederlo e lasciarsi portare nel mood di Lundini. Dopo i primi momenti di spaesamento si ride: tanto.

Consigli di serie – Orphan Black

Una serie canadese trasmessa dalla BBC, che è sempre una garanzia. Devo dire che all’inizio ero dubbioso visto il soggetto… ma poi sono stato conquistato. Sto parlando di “Orphan Black“, 5 stagioni tutte disponibili su Netflix.

Ideata da Graeme Manson e John Fawcett,  la serie è incentrata sul personaggio di  Sarah Manning, interpretata da una straordinaria Tatiana Maslany. Sarah è una ragazza orfana che assume l’identità di una donna suicida identica a lei, scoprendo in seguito di essere uno dei molti cloni esistenti nel mondo. Capite che all’inizio una trama simile mi lasciava perplesso, ma soprattutto la bravura dell’interprete mi ha convinto a seguire l’intera serie di ben 50 episodi!  Tatiana ha dato vita a ben 16 personaggi, rendendoli sempre immediatamente riconoscibili. Molto bravo anche Jordan Gavaris nel ruolo di Felix.
Insomma: io direi che se avete un po’ di tempo in qualche week-end, vale la pena di seguirla.

Consigli di serie – Downton Abbey

Direte: “Beh, non è proprio una novità. “Downton Abbey” è una delle serie tv più seguite di sempre!“. Vero. Ma chissà perché, chissà cosa pensavo che fosse, io non ne avevo mai visto neppure un frammento. Spinto dagli amici Saverio e Pino che ne erano davvero entusiasti, anche io e mia moglie abbiamo iniziato a vederlo. Risultato: ci siamo proprio trasferiti a vivere nello Yorkshire😊

Sì perché un conto era seguirla quando era stata messa in onda, quindi un po’ per volta dal 2010 al 2015, un conto è vedere uno dopo l’altro i ben 52 episodi  delle sei stagioni + il film realizzato dopo la conclusione della serie. Una full immersion per cui dopo un po’ ti sembra davvero di vivere là, a Downton Abbey.
Ambientata nella fittizia Downton Abbey, tenuta di campagna nello Yorkshire del Conte e della Contessa di Grantham, la serie segue le vite dell’aristocratica famiglia Crawley e dei loro servitori a partire dal 15 aprile 1912, data di affondamento del RMS Titanic. Alla notizia della tragedia, la famiglia Crawley è sconvolta nell’apprendere che il cugino del conte, James Crawley, e suo figlio Patrick, erede della loro proprietà, nonché della cospicua dote della Contessa Cora, sono deceduti nel naufragio. Nuovo beneficiario diventa il giovane Matthew, cugino di terzo grado della famiglia e avvocato a Manchester. I Crawley, soprattutto la Contessa Madre Violet, inorridiscono al pensiero che ad una persona “che lavora” – senza la minima intenzione di adattarsi alla vita aristocratica da loro condotta – spettino i loro interi averi. Sullo sfondo s’intrecciano le vicende della vita dei numerosi domestici. (Fonte: Wikipedia)
Detto così può sembrare il classico “polpettone” e, in effetti è così ma… che polpettone ragazzi. Che ambientazione, che scrittura narrativa, che personaggi, che interpretazione! Un cast davvero perfetto oin cui, su tutti, spicca l’immensa Maggie Smith che in ogni puntata ci regala un intervento di una classe davvero insuperabili grazie anche alle fulminanti battute che gli sceneggiatori scrivono per lei.

La serie è ideata e principalmente scritta dall’attore e scrittore Julian Fellowes, autore tra l’altro del libretto del musical teatrale “Mary Poppins”. Insomma: se anche voi non avete visto Downton Abbey non perdetela. La trovate tutta su Amazon Prime. Il film si trova gratuitamente su Sky, ma vi consiglio di vederlo dopo la serie tv.

Consigli di serie – Il giovane Wallander

Pare che il Commissario Wallander sia un personaggio molto conosciuto cui sono state già dedicate diverse serie tv, ispirate ai romanzi di  Henning Mankell (1948-2015), uno dei più grandi autori scandinavi di libri crime.  Io confesso che non lo conoscevo assolutamente. Ora su Netflix è apparsa la prima stagione di “Il giovane Wallander“, un po’ come in Italia è stato realizzato “Il giovane Montalbano”.  Per essere un prequel  questa serie avrebbe dovuto quindi essere ambientata in una Svezia degli anni ’70, ma per scelta degli autori si svolge invece ai giorni nostri, in una Svezia moderna., cosa che evidentemente ha spiazzato i fan storici. Nel mio caso, essendo totalmente all’oscuro, non ci ho fatto caso più di tanto. Wallander è interpretato da  Adam Pålsson. La storia è ambientata a Malmö e Kurt Wallander indaga su un efferato crimine d’odio che provoca disordini sociali avvenuto proprio nel difficile quartiere in cui abita e dove nessuno, fino a quel momento, sapeva che fosse un poliziotto. Nonostante non sia perfetta, ho trovato la serie avvincente e ben interpretata, con qualche lentezza evitabile, ma con potenzialità di crescere in futuro, se Netflix deciderà di produrre una seconda stagione. Io spero di sì, anche perché la vicenda ha ancora molti lati da sviluppare.  Sei episodi di circa 50 minuti ciascuno. Da vedersi in un week-end. Enjoy.

Consigli di serie – Retribution (One of Us)

Ancora un prodotto BBC, ancora un consiglio dell’amico Saverio: un bel “giallo” in 4 puntate (del 2016) da vedersi tutte d’un fiato (su Netflix)

 

Sto parlando di “Retribution” (noto anche come “One of Us“). Adam Elliot e Grace Douglas, innamorati fin dall’infanzia,  tornano a casa dalla luna di miele e vengono trovati brutalmente uccisi. Un’intricata rete di segreti e bugie emerge poi quando i detective cominciano a interrogare le loro due famiglie rivali che vivono in remoto villaggio di Braeston nelle Highlands scozzesi. La decisione da prendersi non è facile: vendicarsi o attendere che la giustizia faccia il suo corso, dopo che casualmente l’assistono dei figli finisce nella loro proprietà dopo un incidente automobilistico?
Una storia coinvolgente e ricca di numerosi colpi di scena, seppure con qualche ingenuità e qualche esagerazione. Ma senza dubbio in grado di tenervi incollati al televisore. Enjoy.
(Attenzione: il trailer qui sotto è in inglese, ma la serie si trova anche completamente doppiata in italiano).

Consigli di serie – Giri / Haji – Dovere / Vergogna

Una serie co-prodotta dal Regno Unito e dal Giappone sotto l’egida della BBC che è sempre garanzia di qualità anche quando si tratta di prodotti di intrattenimento, come in questo caso. “Giri / Haji – Dovere / Vergogna“, in Italia su Netflix, è incentrato su un detective di Tokyo, Kenzo Mori, che viene mandato a Londra per cercare di rintracciare suo fratello Yuto, sicario della Yakuza che aveva tentato di farsi credere morto e reo di aver ammazzato un gangster dando inizio a una faida sanguinosa tra gang. A Londra lo spaesato Kenzo si crea un piccola e bizzarra squadra destinata a diventare una strana seconda famiglia, con la poliziotta scozzese Sarah ed il gigolo gay di origini nipponiche Rodney, completata poi inaspettatamente dalla figlia  Taki che scappa da casa in Giappone e lo raggiunge. Sono otto episodi che vi terranno incollati alla visione, grazie ad una sceneggiatura che oltre alla trama cura in modo perfetto i personaggi, ed alla regia originale e curatissima. E poi gli interpreti: dal protagonista Takehiro Hira a Yōsuke Kubozuka, già visto in Silence di Martin Scorsese, e Kelly Macdonald, tenuta a battesimo da Danny Boyle con Trainspotting, ma anche i giovani Will Sharpe e Aoi Okuyama.
Insomma: una vera sorpresa. Da non perdere. Io credo di averlo visto in due giorni …

Consigli di serie: Peaky Blinders

Una serie di culto per tanti spettatori in tutto il mondo e io invece non la seguivo pensando non fosse … il mio genere. Poi per fortuna il mio amico Saverio (le cui segnalazioni, ripeto, sono sempre una garanzia) mi ha detto che dovevo assolutamente vederla. E in effetti “Peaky Blinders” è davvero un intrattenimento straordinario. Al momento sono 5 stagioni da 6 episodi ciascuna, tutte disponibili su Netflix, anche se la produzione è della BBC, e si vede.  Un prodotto decisamente di alta classe, di un livello che, spiace dirlo, la nostra televisione di Stato non raggiunge neppure nelle sue produzioni migliori. La serie, creata da Steven Knight, è ambientata a Birmingham dopo la prima guerra mondiale. E’ la storia di una famiglia, gli Shelby, dedita alla criminalità nel quartiere Small Heats. Protagonista è Thomas Shelby, interpretato da Cillian Murphy, cui si deve gran parte del successo delle varie stagioni. Come ha scritto Aldo Grasso “ Il fascino innegabile della serie si regge in particolare su due elementi: il primo è la sua estetica inconfondibile. Fotografia, regia, ambientazioni e costumi concorrono a creare uno stile visivo unico, d’impatto e coerente in tutti i suoi dettagli. Il secondo è il personaggio di Thomas Shelby, interpretato da Cillian Murphy. Un gangster che è un veterano indurito dall’esperienza della Prima guerra mondiale in Francia, anima nera della sua famiglia, santo e peccatore, costretto a prendersi cura dei fratelli, non sempre all’altezza della sua intelligenza, e a destreggiarsi tra varie fazioni di ribelli alla sua tirannia (comunisti, membri dell’IRA, italiani, ebrei, poliziotti smaniosi di carriera). La sua ascesa, fino ai ranghi più alti della politica, con addirittura Winston Churchill a spalleggiarlo, ha qualcosa di Gangs of New York e Boardwalk Empire. Il gangster resta sempre un eroe tragico“. Insomma: direi che se non l’avete ancora vista questa è la vostra serie per l’estate 2020.  Ah: è in preparazione la stagione numero 6. Enjoy.

Consigli di serie : Boris

Sì lo so. La serie non è nuova ed è abbastanza conosciuta (e per qualcuno è addirittura di culto). Ma io, intera, non l’avevo mai vista. Ora, “Boris” – perché è di quella che sto parlando – è completamente disponibile su Netflix e, piano piano, me la sono goduta tutta. Perché se, all’inizio mi dicevo “beh… non è poi questa meraviglia”, poi piano piano sono stato conquistato ed ora sono proprio triste per non avere più altre puntate da vedere. Prodotta dal 2007 al 2010 si svolge dietro le quinte di un set televisivo nel quale si sta girando la fittizia fiction Gli occhi del cuore 2. L’intento della serie è ironico nei confronti delle fiction italiane della televisione generalista. Una garbata, ma forse neppure tanto, presa in giro della televisione di casa nostra.  Boris si deve alla genialità di Mattia Torre che è l’autore della sceneggiatura insieme a Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo da un’idea di Luca Manzi. Sono 42 episodi complessivi – 14 per ciascuna delle tre stagioni – di circa 30 minuti ciascuno. Impossibile forse vederli in un solo week-end, ma impegnandosi …😊. Gli interpreti principali sono Alessandro Tiberi, Francesco Pannofino, Caterina Guzzanti, Antonino Bruschetta, Paolo Calabresi, Carolina Crescentini,   Pietro Sermonti. Ma non solo: ci sono guest star come Corrado Guzzanti, Valerio Mastandrea, Luisa Ranieri, Filippo Timi, Christian Ginepro, Laura Morante, Paolo Sorrentino e tanti altri tra cui mi ha colpito vedere Massimo De Francovich. Buona visione. Ah esiste anche “Boris il film” del 2011.

Consigli di serie: Doctor Foster

Una serie datata 2015 della BBC che mi sono “bevuto” in pochi giorni (su consiglio dell’amico Saverio, le cui segnalazioni sempre una garanzia). Si tratta di “Doctor Foster“, due stagioni per un totale di 10 episodi. E’, dicevo, una produzione della BBC ed è quindi l’esempio di come anche le televisioni pubbliche possano realizzare prodotti di qualità per il semplice intrattenimento. L’incipit della serie è quanto di più banale possa essere raccontato: una moglie ha il sospetto e poi la certezza di un tradimento da parte del marito. Ma poi ci sono tante idee di sceneggiatura, la capacità di narrare, una recitazione credibile… insomma: qualcosa di girato decisamente bene, con professionalità. Nel cast Suranne Jones, Bertie Carvel, Clare-Hope Ashitey diretti da Tom Vaughan (Stagione 1) e Jeremy Lovering (Stagione 2). Non voglio anticipare nulla di più per non togliervi il gusto di seguire l’evolversi della vicenda. Su Netflix. Enjoy. (Attenzione: non ho trovato un tralier in italiano, ma la serie si può vedere completamente doppiata nella nostra lingua)

Consigli di serie – The Politician (Seconda stagione)

Vi avevo parlato ad ottobre scorso della prima stagione ed ora Netflix ci ha già regalato la seconda, che non delude. Anzi, rispetto alla prima, sovraccarica di simboli e tematiche, questa è forse anche più godibile. Sto parlando di “The Politician“, la serie di Ryan Murphy (il papà di Glee, di Pose, di Feud, legato pure a 911, ad American Crime Story e ad American Horror Story, oltre che al recentissimo Hollywood). Protagonista è Ben Platt, interprete di Broadway dove ha portato al successo il musical “Dear Evan Hansen” ed anche cantante di successo (vi consiglio di vedere, sempre su Netflix, il suo concerto al Radio City Music Hall). Nel cast poi ritroviamo Gwyneth Paltrow e, in questa seconda stagione, una strepitosa Bette Midler ed una altrettanto brava Judith Light.  La serie segue le vicende del giovane Payton Hobart, che da quando è bambino ha un unico obiettivo: diventare presidente degli Stati Uniti. E se nella prima stagione iniziava ad esercitarsi al liceo, in questa seconda decide di contende all’esperta Dede Standish il seggio al senato dello Stato di New York. Intanto sua mamma (la Paltrow) concorre a diventare governatore della California.
Anche in questa stagione (7 episodi), solo nell’ultima puntata Ben Platt ci regala due canzoni. Enjoy.