La dittatura calorica

Alex Bazzaro, Deputato Lega, Commissione XIV Consigliere Comunale Venezia.  Delegazione @OSCE Liberale e libertario (autodefinizione) dice:
Se io pago le bollette sono io a decidere quanto caldo o quanto freddo avere a casa mia o nella mia attività.
Punto, non c’è da discutere. Questa gente deve smettere di minacciare la libertà e il diritto di proprietà altrui.
Capite? Se ci sarà la Lega al Governo potremo avere anche 27 gradi in casa d’inverno perché siamo noi a decidere. Abbasso la dittatura calorica.
No comment.

Cuocere la pasta a fuoco spento

Una pratica rilanciata recentemente dal premio Nobel Giorgio Parisi anche per un risparmio energetico. Noi in casa lo facciamo già da qualche anno, soprattutto perché la pasta cuoce meglio.  Avevamo visto su YouTube un video del  chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini che lo spiegava, abbiamo provato e stabilito che lasciando la pasta il tempo indicato sulla confezione + un minuto si aveva una cottura davvero perfetta: «non è l’ebollizione dell’acqua a cuocere ma semplicemente la temperatura», spiega Bressanini. Il metodo della pasta senza fuoco prevede quindi di far bollire l’acqua, mettere il sale, buttare la pasta quando è il momento, mescolare, aspettare che torni l’ebollizione e poi spegnere il fuoco. Chiudere bene con il coperchio e non riaprirlo fino al termine del tempo di cottura + 1  minuto. Et voilà. Vi dico che il risultato è migliore utilizzano la pasta corta, poiché non occorre mai mescolare per eviatre che si attacchi. Qualche problema in più per spaghetti e pasta lunga, dove occorre allora utilizzare una pentola molto grande.
Pare che con questo metodo si possa risparmiare «fino al 6% di energia ed emissioni di CO2e (CO2 equivalente)». Inoltre spegnere il fuoco dopo i primi due minuti di cottura tradizionale lasciando il coperchio per non disperdere calore – proprio come suggerito da Parisi e Bressanini– conduce a un risparmio di energia ed emissioni di CO2e che può arrivare perfino al 47%. Buona cottura.

Cambiamento …

Settembre, andiamo: è tempo di migrare? Mah… lo vedremo il 25 in tarda serata, ma credo che davvero non ci sia storia. Spero solo che queste elezioni… non siano le ultime.
L’estate è passata e bisognerebbe tornare alle abitudini di sempre. Confesso che l’entusiasmo, una  caratteristica che mi ha accompagnato tutta la vita, soprattutto nell’affrontare attività che mi piacciono e che – ed è stata davvero una mia fortuna – hanno quasi sempre coinciso con il lavoro, l’entusiasmo, dicevo, è quasi scomparso del tutto. Ma del resto l’età ormai avanza, sono in pensione da più di un anno e bisogna lasciare spazio ai giovani. Devo cercare di dedicarmi ad attività diverse, È il momento di allargare gli orizzonti di una vita che è passata come un lampo e che fila dritta verso la stazione, come dice Vasco Rossi. 
Agli amici (ma anche ai detrattori) che seguono questo blog che aggiorno quotidianamente dal 7 novembre 2017, dico grazie e avviso che magari fra un po’ non troveranno i miei (inutili) pensieri proprio tutti tutti i giorni …
Ah: un favore chiedo. Dopo il 25 settembre portatemi le arance. Grazie.
A parte gli scherzi: nella mia vita di tutti i giorni un cambiamento bello sta per avvenire, ma ve ne parlerò al momento.

Buone vacanze

Amici: buone vacanze. Non so voi, ma io ho bisogno decisamente di staccare dalle beghe politiche,  dal Covid, dai problemi internazionali, dal razzismo strisciante (ma neppure tanto )…  Sono stanco di leggere i proclami della Meloni, le baggianate di Salvini, le piccolezze della sinistra, le idiozie di Paragone. Il pensiero che a settembre dovremo votare mi deprime enormemente. Ho quindi deciso di rinviare davvero il tutto al nono mese dell’anno.  Durante l’ottavo spero di rigenerarmi e di recuperare un po’ di ottimismo.

Ci rivediamo (forse) a settembre . Buona estate.

La risposta del prof. @RobertoBurioni

Al mio post di ieri intitolato “Lecito, ma inelegante”, ho ricevuto questa risposta dal prof. Roberto Burioni, che ringrazio sentitamente per la cortesia:
Gentilissimo, la ringrazio per la considerazione e le spiego perché tengo chiusi i commenti su twitter. Io impiego del tempo per informare le persone correttamente e pubblico solo dati che sono solidi, indicando SEMPRE il riferimento bibliografico, che è immancabilmente un giornale di prim’ordine. Se lasciassi i commenti aperti, il primo novax di passaggio potrebbe scrivere il contrario di quello che dico io indicando una fonte di misera qualità. Questo vanificherebbe lo sforzo che io dedico a una corretta divulgazione scientifica. In effetti io consento i commenti sotto i miei tweet, ma solo alle persone che seguo, che spesso non la pensano come me ma che non rientrano tra i disinformatori di professione che avvelenano i pozzi con le loro pericolose bugie. Un cordialissimo saluto,
Roberto Burioni

Lecito, ma inelegante.

Su Twitter è possibile fare in modo che i propri tweet vengano commentati solo da coloro che sono seguiti da noi (o citati nei tweet). Mi ci sono imbattuto recentemente in due occasioni: la giornalista Guia Soncini e il dott. Roberto Burioni

Stimo solo una di queste due personalità (non vi dirò quale, ma credo che lo sappiate), ma questo modo di fare trovo davvero che, seppur lecito, sia assolutamente inelegante e non conforme a un social network.