Ci dev’essere un equivoco …

Leggo su “L a Stampa”, in un articolo a firma di Francesco Moscatelli, che tra i 1500 emendamenti presentati dalla Lega sulla legge relativa alla Ius Scholae  si richiedono la perfetta conoscenza degli usi e costumi italiani mediante prova orale sulle tradizioni popolari più rinomate», un test scritto di lingua italiana sul presepe nel nostro Paese, «l’attestazione della conoscenza degli usi e costumi italiani con prova orale sulle sagre tipiche italiane», così come un colloquio sulle festività regionali e uno scritto sulle ricorrenze del calendario. Altri richiedono conoscenze sui prodotti tipici della gastronomia italiana, della musica del Belpaese.
Io credo ci sia un equivoco: devono diventare italiani, mica leghisti!

Ma quale siccità!

Scrive Cesare Sacchetti: A Chivasso, sul fiume Po, laddove c’è il canale Cavour che porta l’acqua in Lombardia vediamo che il canale abbonda d’acqua. Ci sono molti altri video in differenti zone d’Italia dove si vede chiaramente che non esiste una scarsità d’acqua. La cosiddetta “emergenza idrica” è un fenomeno mediatico. Ci mostrano immagini di terre aride ma non ci mostrano le immagini dei canali pieni di acqua. Lo stato profondo “italiano” si aggrappa a false emergenze nel tentativo di distrarre e terrorizzare l’opinione pubblica. Insomma: secondo questo giornalista, il COVID non esiste, la guerra in Ucraina è una narrazione mediatica ricostruita su un set, ed ora pure la siccità è un’invenzione per terrorizzarci.  Che dire? In un paese civile gli verrebbe tolta la facoltà di propagandare panzane. In Italia, invece, ha migliaia di follower…
Chi è Cesare Sacchetti, il re dei complottisti italiani

@OrnellaVanoni patrimonio dell’umanità

Sono da sempre un irriducibile fan di Ornella Vanoni. La seguo davvero da molti anni, ho collezionato i suoi album (quando ancora si chiamavano LP). Ho visto molte volte i suoi concerti (anche quello in coppia con Gino Paoli). L’ho applaudita a teatro come interprete di prosa. L’ho conosciuta al Teatro Civico di Tortona quando, con grande generosità, ha accettato di esibirsi in un concerto a scopo benefico senza alcun compenso ed ho avuto l’onore di presentarla sul palcoscenico. E’ una grande. E la sua partecipazione al programma di Drusilla Foer su Raidue, dove ha impersonato Ornella, il personaggio della domestica di Drusilla, entra di diritto nella storia della televisione. Se vi siete persi la puntata del 20 giugno dovete assolutamente recuperare il filmato!

@Fedez e Strehler

Non ho alcuna antipatia per Fedez. Anzi devo dire che mi ha sempre ispirato una naturale simpatia. Anche se il suo genere musicale non è sicuramente il mio, i suoi tormentoni estivi mi divertono. Non provo sicuramente nei suoi confronti alcun risentimento, come spesso accade di vedere sui social.  Devo dire però che la sua uscita “chi cazz’è Streller, raga” mi ha lasciato inizialmente basito. Com’è possibile, mi dicevo, che proprio non abbia idea di chi sia?
Poi però ho iniziato a pensare che Fedez ha l’età di mio figlio e che quindi quando Strehler è morto aveva otto anni. Ora: mio figlio sa benissimo chi è Strehler, forse si ricorda anche quanto ero rimasto colpito alla notizia della sua scomparsa durante il pranzo di Natale del 1997. Ma mio figlio è cresciuto in una famiglia che viveva di teatro e che parlava di teatro. Immagino che non per tutti sia stato così. E cosa ha fatto la scuola, cosa hanno fatto lo Stato e la televisione di Stato per far conoscere alla nuove generazioni questo genio del teatro? Ben poco per non dire nulla. Quindi non c’è da meravigliarsi più di tanto se Fedez non sa chi sia. Non è sicuramente l’unico. E anche i giornalisti dovrebbero fare un esame di coscienza: in merito a questa vicenda, ho visto “Strehler” scritto davvero in qualunque modo, segno che proprio bene bene non lo conoscono neppure loro.

Un passo indietro sulle mascherine


Adesso ci pensano? Quando mai noi italiani siamo stati a sentire i semplici consigli? Da quando non c’è l’obbligo, il 99% delle persone la mascherina non la mette, neppure dove è ancora obbligatoria. E i risultati si vedono.
La preoccupazione di D’Amato – scrive “Open” – è innanzitutto nei confronti dei lavoratori nel settore turistico, che rischiano di diventare i primi bersagli del boom dei contagi: «Se non arginiamo il numero dei contagiati – dice D’Amato – presto non ci saranno più i dipendenti di hotel e ristoranti, perché tutti a casa in isolamento. Sia chiaro – aggiunge – la stagione delle chiusure è finita, ma dobbiamo difenderci con le mascherine. E non può essere una decisione di una singola regione, deve essere il governo a fare questa scelta».
Sull’obbligo delle mascherine auspico un passo indietro del governo

Il padel

Voi conoscete il padel? Io non lo conoscevo. Leggo che è uno sport con la palla di derivazione tennistica. Si pratica a coppie in un campo rettangolare e chiuso da pareti su quattro lati, con l’eccezione delle due porte laterali di ingresso. Il gioco si pratica con una racchetta dal piatto rigido con cui ci si scambia una pallina uguale a quella da tennis, ma con una pressione interna inferiore, che permette un maggior controllo dei colpi e dei rimbalzi sulle sponde. Non è da confondersi con il paddle tennis, di cui è una variante. Me ne sono interessato dopo aver ascoltato cosa ne pensa il campione di tennis Nicola Pietrangeli 😊😊😊😊

 

Le telefonate promozionali …

Questa è una telefonata promozionale gratuita di 60 secondi da parte di Telecom Italia“. Così iniziano spesso telefonate con messaggio registrato al mio numero di rete fissa iscritto al registro delle opposizioni. Dicono che le telefonate promozionali sono aumentate in questo periodo perché dal prossimo 31 luglio anche le utenze cellulari potranno essere iscritte al registro… Visto come è stato rispettato fino ad oggi, ho qualche dubbio che possa avere efficacia da agosto…
Quello che poi trovo divertente è il testo di queste ultime telefonate che sottolineano trattarsi di una “telefonata promozionale gratuita“. Gratuita, capite? Pensa un po’ se dovessimo anche pagare per essere disturbati…

Estate

Improvvisamente fu piena estate.
I campi verdi di grano, cresciuti e
riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.

La bianca e polverosa strada maestra era arroventata,
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione
dell’approssimarsi della morte
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro,
inesorabile avvertimento delle falci in azione.

Herman Hesse