Diversi punti di vista

Ieri sera ancora un bel momento di televisione pubblica con l’intervista che Fabio Fazio su Raiuno ha rivolto alla neo senatrice a vita Liliana Segre. Una donna che con la sua compostezza, la sua intelligenza, la sua lucidità,  ed anche con la sua eleganza di esposizione, ha offerto una testimonianza che mi auguro faccia riflettere tutti, ma soprattutto quelli che avevano criticato la sua nomina da parte del Presidente della Repubblica.

Poi, purtroppo, ho letto sul Corriere della sera: «La sindaca leghista di Gazzada Schianno (Varese), Cristina Bertuletti (foto sopra), ha pubblicato nella sua bacheca privata di Facebook, visibile agli amici del popolare social network, una frase offensiva alla ricorrenza: «Visto che è il giorno della memoria…ricordate d’andare a pijarlo ‘nculo”» . Ora: come è possibile che una cittadina, anche un piccolo paese, possa essere guidato da una persona che non si rende conto che non si possono scrivere cose simili, neppure da privato cittadino ma maggiormente se si rappresentano le istituzioni, neppure su una bacheca privata di un social network? E attenzione: in questo caso non ne faccio una questione “politica”, non mi interessa che la sindaca in questione sia leghista, perché purtroppo la maleducazione, l’ignoranza (nel senso di non conoscere, in questo caso le norme di comportamento civile) purtroppo ormai risiedono in tutti gli schieramenti.  Certo: la siognora in questione pare avvezza a manifestazioni un po’… originali diciamo. Tempo fa pare si sia presentata in Consiglio Comunale vestita da Fata Turchina. Ma era Carnevale e tutti i consiglieri l’hanno seguita mascherandosi. Viva l’Italia!

La giornata della memoria

“Lo racconto sempre ai ragazzi perché devono sapere, e quando si passa in una stazione qualsiasi e si vedono i vitelli o i maiali portati al mattatoio, penso sempre che io sono stata uno di quei vitelli, uno di quei maiali”.
“Vivevamo immersi nella zona grigia dell’indifferenza. L’ho sofferta, l’indifferenza. Li ho visti, quelli che voltavano la faccia dall’altra parte. Anche oggi ci sono persone che preferiscono non guardare”.
“Più di 6000 ebrei italiani furono deportati ad Auschwitz. Siamo tornati in 363”.
Liliana Segre
27 gennaio – Giornata della memoria