X Factor 2018: uno sbaglio dopo l’altro @XFactor_Italia

Come ho già avuto modo di scrivere su questo blog (vedi qui), io ho sempre seguito X Factor e non sono uno di quelli che disdegna i talent ben fatti, come reputo appunto sia questo. Mi pare però che questa edizione non parta con il piede giusto. Non avevo apprezzato la scelta di Asia Argento come giurata, prima di tutto perché è un personaggio che non stimo ma anche e soprattutto perché ha già ricoperto il ruolo di giudice in un talent, quel tanto criticato Forte Forte Forte di Raffaella Carrà su Raiuno, e non aveva dato prova di competenza e neppure di spigliatezza e simpatia . Ma ormai era in squadra e comunque la vediamo da ieri sera nelle puntate delle audizioni registrate prima dell’estate (e con l’abile montaggio di questi episodi appare senza dubbio migliorata rispetto al passato). Escluderla dai futuri “live” per un fatto, non ancora completamente provato, e che con la competenza musicale o il senso dello spettacolo non c’entra nulla mi pare davvero una decisione ipocrita, perbenista e antiquata che non si addice ad una rete come Sky che fa dell’innovazione il suo biglietto da visita principale. Intendiamoci: la pensai nello stesso modo per quando Kevin Spacey è stato cancellato dal film di Ridley Scott e le sue scene fatte girare nuovamente da un altro attore e per quando il film di Fausto Brizzi (fra l’altro poi assolto completamente dalle accuse) uscì senza la sua firma…  Insomma: una decisione più da RAI di Filiberto Guala che da Sky di Andrea Scrosati.

I Tony Award

Oggi un argomento che decisamente interessa me ed una cerchia più ristretta. Ieri sera a New York, al Radio City Music Hall, si è svolta la serata di premiazione dei Tony 2018, i premi del teatro di Broadway. Tra le serate di questo genere è credo l’unica che non sia mai stata trasmessa in Italia. Le varie reti ci hanno sempre fatto vedere i Golden Globe e gli Oscar del cinema, come pure gli Emmy, i premi della televisione, ed anche i Grammy, quelli della discografia, ma mai quelli del teatro di prosa e musical. E pensare che fra le varie cerimonie è sicuramente la meno noiosa, visto che ogni anno si esibiscono i cast dei musical in scena sui palcoscenici della Grande Mela. Noi appassionati alcuni anni fa abbiamo anche raccolto firme per una petizione che abbiamo inviato alla RAI: nulla. Mi rendo conto che è un genere decisamente di nicchia, ma anche noi fan paghiamo il canone e quindi almeno una volta all’anno potremmo essere accontentati alla pari degli appassionati di calcio che sono tenuti in considerazione praticamente ogni giorno. E così oggi invece siamo costretti a cercare in rete il video della trasmissione o ad accontentarci di qualche momento che è stato postato su YouTube. Rinnovo comunque l’invito alla Rai per i prossimi anni.

204 milioni di spettatori!

Sì avete letto bene. Un numero da capogiro. È quanto ha totalizzato lo scorso anno nel mondo la messa in onda dell’Eurovision Song Contest, che noi italiani da sempre chiamiamo Eurofestival. Si tratta di una manifestazione musicale nata nel 1956 e ispirata dichiaratamente al Festival di Sanremo. E poiché come sapete Sanremo è una delle mie… debolezze, poteva non piacermi l’Eurovision Song Contest? E infatti lo seguo da sempre, anche negli anni dal 1998 al 2010, in cui la RAI – come sempre attenta ai gusti del pubblico di nicchia e non agli ascolti… no comment – decise di non partecipare e di non trasmettere l’evento, che quindi noi appassionati dovevamo cercare sulle reti estere. Dal 2011, grazie alla richiesta insistente di un gruppo di fan ed all’interessamento di Raffaella Carrà, la televisione di Stato è tornata sulle sue decisioni. Nel frattempo il concorso è cresciuto di importanza e nel numero dei partecipanti che ora sono sempre più di 40 ed ha accolto anche nazioni non proprio europee come l’Australia, il cui pubblico era da sempre un grande appassionato dell’Eurofestival. Così l’Eurovision Song Contest ora si svolge in tre serate: due semifinali e una finale, cui l’Italia, la Francia, il Regno Unito, la Germania e la Spagna (detti i “Big Five”) accedono di diritto, insieme al paese ospitante, in qualità di soci fondatori. Gli altri possono invece essere eliminati nel corso delle prime due serate. Stasera si comincia con la prima semifinale, in onda su Rai 4 alle 20.50 (la gara proseguirà poi giovedì sempre su Rai4 e sabato la finale su Rai1). L’Italia ha vinto solo due volte: la prima nel 1964, quando a Copenaghen Gigliola Cinquetti trionfò con Non ho l’età. La seconda solo 28 anni dopo, con Toto Cutugno, a Zagabria con l’abbastanza dimenticata, da noi, Insieme: 1992. Come vuole il regolamento, il Paese vincitore deve ospitare l’edizione seguente. Pare che l’organizzazione sia costosissima e quindi non sempre chi vince è contento. Sabato per noi canteranno Ermal Meta e Fabrizio Moro, in qualità di vincitori del Festival di Sanremo. All’edizione di quest’anno partecipano 43 paesi: 42 aderenti all’ente organizzatore più l’Australia. La regola fondamentale è una: ciascun Paese non può votare per il proprio rappresentante, né con il televoto, né tramite la giuria nazionale. I “big 5” e il paese ospitante (Portogallo) sono ammessi come ho detto direttamente alla serata finale, ma per regolamento devono obbligatoriamente votare in una delle due semifinali. Noi potremo votare con il telefono giovedì sera e poi ovviamente sabato, ma sempre non per Ermal Meta e Fabrizio Moro ovviamente. L’Italia tra gli scommettitori è data al nono posto mentre la canzone favorita per la vittoria di quest’anno è quella di Israele. Ma non sempre le previsioni si sono poi rivelate esatte. Staremo a vedere. Intanto stasera potremo ascoltare da Lisbona (il Portogallo ha vinto l’edizione 2017) le prime 19 canzoni. Rai 4 ore 20.50. Buon divertimento. ALL ABOARD!

Fabrizio Frizzi: la #Rai lo piange, ma lo ha fatto soffrire

I personaggi televisivi entrano nelle nostre case e finiamo spesso di affezionarci molto. Sicuramente ci è capitato con  Fabrizio Frizzi, per la sua allegria contagiosa e il suo modo di fare cordiale e signorile. Ieri quindi la notizia della sua scomparsa ha colpito un po’ tutti. Se ne è andato uno di famiglia, praticamente. Avevo avuto occasione di conoscerlo un po’ di anni fa, nel 2001, quando ai vertici della popolarità, era stato messo da parte dalla RAI per colpa di uno dei tanti direttori di passaggio che spesso fanno solo danni. (Frizzi fu costretto a un lungo periodo senza che gli venissero affidati programmi importanti. Poi ha dovuto un po’ umiliarsi anche partecipando come concorrente a “Ballando con le stelle” e “Tale e quale show” come un qualunque non-famoso. Per una persona sensibile come lui credo siano state davvero esperienze se non dolorose almeno mortificanti ). Sicuramente ne aveva sofferto molto, come capita a tutti quando si è vittime di ingiustizie sul lavoro, e si lasciò convincere a debuttare in teatro. Avevo deciso di ospitare il suo spettacolo al Teatro Civico di Tortona, dove raccolse due sere di “tutto esaurito”. Non era un grande attore, ma anche in quel caso la sua simpatia conquistava il pubblico.  Per due volte quindi sono stato a cena con lui dopo gli spettacoli e lo ricordo come una bella persona davvero: disponibile, solare, tutt’altro che “divo”. Non tutti i personaggi famosi sono così. Ci mancherà.

Sospesa per neve

No, non si tratta della partita di calcio. Lì non era la prima volta ed ha tutte le giustificazioni. Leggo che ieri non sono andati in onda diversi programmi RAI, quelli realizzati in diretta dagli studi di Roma, proprio causa neve. Ad esempio “I Fatti Vostri” di Raidue: Giancarlo Magalli si è dovuto rassegnare e sul suo Facebook ha scritto Causa mancato arrivo di pubblico, tecnici, ospiti e conduttori oggi I Fatti Vostri non va in onda. Ci vediamo domani. Stessa cosa per “Buono a sapersi“ e “La prova del cuoco” che ha mandato in onda “Il meglio di”.  Tutto ciò ha davvero dell’incredibile, per una nevicata in pieno inverno, sia pure in una zona poco abituata, ma comunque avvisata da molti giorni della probabilità di questo “strano” fenomeno atmosferico. Traffico in tilt, stazione Termini paralizzata, scuole chiuse (anche oggi, per la disperazione dei ragazzi, immagino). I romani un po’ si sono arrabbiati e un po’ ci hanno scherzato, con l’ironia che li contraddistingue, decretando che la canzone più adatta al momento fosse “Passame er sale” di Luca Barbarossa, dall’ultimo Festival di Sanremo. Ma la vera ironia della sorte, che è sempre imprevedibile, ha voluto che la Sindaca Raggi fosse in Messico per un convegno sui cambiamenti climatici!!!