Ma è possibile utilizzare l’immagine di un personaggio pubblico per propri scopi politici? Oltre all’assoluta maleducazione che occorre far rilevare, non ci sono leggi che tutelino da queste cose? Io spero di sì e che Fabio Fazio faccia pagare una bella cifra, magari da destinare in beneficenza per i migranti. Mi riferisco a questa immagine che il leader della Lega ha utilizzato sui social per promuovere una manifestazione della propria parte politica.
Con il consueto slogan “Prima gli Italiani”, naturalmente. Ma primi in che cosa? Primi perché? Non sarebbe meglio allargare, aprire le nostre menti per divenire finalmente cittadini del mondo? Stiamo regredendo al medio evo.
Confronti
Ci sono discorsi pronunciati da grandi uomini politici che sono entrati nella storia e che caratterizzano il nostro ricordo di quella personalità anche dopo moltissimi anni. Vediamo in questo video di accostare due differenti modi di comunicare il proprio pensiero, la propria signorilità ed eleganza, il proprio modo di entrare nella storia.
Tolleranza e… Ultimo
Mai come in questo periodo su Facebook si leggono post pro e contro una fazione politica. Anzi: in pratica pro o contro il governo, ma in particolare pro o contro Salvini. Credo sia ormai chiaro a chi mi legge che io non sto con Salvini, di cui non approvo le idee, lo stile, gli atteggiamenti, i provvedimenti, … Il 95% dei miei contatti Facebook la pensa come me, come è normale che sia essendo miei amici. C’è poi un 5% invece dichiaratamente “fan” della Lega e dei provvedimenti del suo “capitano”. Alcuni dei miei amici hanno deciso di cancellare chi non la pensa come loro per non dover più leggere commenti a favore del leader populista. Io non sono d’accordo. Anche a me spesso dà molto fastidio leggere post che non condivido per nulla, per non parlare di quando mi viene attribuita un’appartenenza alla sinistra che non ho mai votato in tutta la vita. Ma non per questo ho mai deciso (al momento) di cancellare qualche contatto. Prima di tutto perché preferisco rendermi conto delle argomentazioni che queste persone scrivono per convincersi e convincere che la loro parte politica stia agendo bene. Poi perché tra questo 5% ci sono anche persone che, quando non affrontano questo tema, ho piacere di leggere perché in molti casi li stimo pure! Infine: se ci professiamo a favore della tolleranza, non possiamo dimostrarci intolleranti per primi…
Cambiando argomento: ma perché togliere la scorta al Capitano Ultimo? E perché il Ministro Salvini non fornisce spiegazioni? Il fatto che debba rimanere a Saviano non implica che occorra toglierla al Colonnello De Caprio, che arrestò Totò Riina nel 1993. Molti hanno protestato ma al momento non mi risulta (se non mi sbaglio) siano state fornite spiegazioni al riguardo.
Salvini non è razzista
Sì: avete letto bene. Secondo me Salvini non è razzista. Direte: ma come: non sei mai stato dalla sua parte, ne hai sempre scritto contro. È vero. Ma non credo di aver mai scritto che è razzista. E davvero penso non lo sia. Ma ritengo che abbia capito che questi suoi atteggiamenti da “uomo forte”, da uomo “che-non-deve-chiedere-mai”, questo suo fiutare il razzismo strisciante di una parte degli italiani, gli fanno avere ampi consensi: così cavalca l’onda. Attenzione quindi: il mio giudizio politico su di lui non è per nulla benevolo, anzi. Se una persona è razzista, poi, posso anche discutere, posso anche litigare, posso tentare di fargli cambiare idea. Se invece Salvini lo fa davvero esclusivamente per avere consensi perché solo quello gli interessa, non c’è discussione che tenga, secondo me. Non è lui che bisogna convincere, ma gli italiani. E forse il compito è ancora più gravoso, è una missione impossibile.
Vade retro Salvini
La copertina di Famiglia Cristiana di cui tanto si parla non è piaciuta neppure a me. La trovo inutile, inelegante ed anche un po’ volgare. Inoltre, come temevo, ha provocato le peggiori reazioni che i “fan” della Lega potevano esibire sui social. Naturalmente per prima cosa tutti a dire “E una bella copertina sui preti pedofili mai eh?”.
A parte il fatto che il giornale ha fatto anche quella e ha diffusamente più volte parlato del problema – e basta fare una semplice ricerca internet per rendersene conto – non vedo dove sia la correlazione. Il fatto che nella chiesa esistano delle “mele marce” è risaputo, ma non è che nella Lega ci siano solo esempi di spiccata moralità e probità. E comunque quello era anche uno dei commenti più educati e riferibili. L’odio che si legge sul web sta diventando qualcosa di intollerabile. E il problema è che mi pare che stia anche sconfinando nella vita reale, nei rapporti di tutti i giorni. Trovo sia davvero preoccupante.
Il destino nella faccia?
Premetto: non ho alcuna idea in merito all’indagine che coinvolge il ministro Paolo Savona su un’ ipotesi di reato per usura bancaria. D’altra parte è ormai una triste abitudine consolidata: quando escono queste notizie che riguardano una parte politica, le altre ne approfittano. Accadeva in passato e ovviamente accade anche adesso. Però bisognerebbe anche avere un minimo di senso del ridicolo prima di fare certe affermazioni. Matteo Salvini, che ha sempre “sponsorizzato” il ministro Savona, adesso come linea di difesa ha quella che sentite nel filmato: “Ma secondo voi Savona c’ha (sic!) la faccia da usuraio?”. Bah, io non lo so francamente. Però potrei pure dire che non mi sembra che Salvini abbia la faccia da Ministro dell’Interno, che Luigi Di Maio abbia la faccia da Ministro del Lavoro e, per non essere accusato di criticare solo questo governo, neppure Valeria Fedeli avesse la faccia da Ministro della Pubblica Istruzione, eppure come ben sappiamo… Insomma: come linea difensiva la giudico un po’ superficiale: voi che dite?
L’ IO di Salvini
È indubitabile che protagonista assoluto di giornali e telegiornali di questo periodo sia il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Non voglio in questa occasione esprimere un giudizio politico, ma solo sottolineare quanto le sue esternazioni, i suoi tweet o post Facebook, siano sempre assolutamente personalistici. Nel senso che non mi pare usi mai dire “il governo vuole”, “la nostra coalizione ha deciso”, LUI dice sempre “io voglio”: “io voglio i nomi”, “io voglio che scendano in manette”, “io non li lascerò attraccare”, “io non faccio sbarcare nessuno”, e altre dichiarazioni sempre personali e perentorie, dove spicca sempre IO. Ma è normale tutto ciò? Anche in considerazione del fatto che non è lui il Presidente del Consiglio ( che comunque nel recente passato democratico mai si è permesso di parlare in questo modo). Solo io trovo preoccupante che questo atteggiamento non preoccupi nessuno? Solo io vedo in tutto ciò qualcosa di sinistro? Buon fine settimana…
P.S.: Grazie Presidente.
Ironia fuori luogo su #magliettarossa
Sabato sulla rete è stato promosso l’invito partito da Don Ciotti – ripeto da Don Ciotti, non dal PD o genericamente dalla sinistra – ad indossare una maglietta rossa per “fermare l’emorragia di umanità”. “Una t-shirt rossa, come quella del piccolo migrante Aylan morto sulle coste della Turchia. Indossavano il rosso anche i bambini riportati cadavere e fotografati sulle spiagge della Libia, e di rosso le mamme vestono i loro piccoli prima della partenza sperando che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori”. L’hashtag #magliettarossa è stato primo nella classifica di Twitter. Indipendentemente da cosa si pensa sulla chiusura dei porti, credo che nessuno possa rimanere insensibile di fronte al dramma dei bambini, soprattutto quando si continua citare il fatto di essere “papà”. Totalmente fuori luogo quindi il post del ministro Salvini che su Facebook ha pensato di ironizzare dicendo “Che peccato, in casa non ho trovato neanche una maglietta rossa da esibire oggi…”. Ma anche Dame Giorgia Meloni non ha voluto essere da meno e con la consueta eleganza e sensibilità che la contraddistingue ha detto “La maglia rossa ce l’ho, adesso mi mancano solo un rolex e un attico a New York e allora anche io potrò finalmente pontificare sull’immigrazione come fanno i radical chic”. Proprio un esempio di mente illuminata: complimenti. E i commenti sul web di chi non ha assolutamente capito il significato di questo gesto sono come sempre da far rabbrividire. Un bel tacer non fu mai scritto. In ogni caso non mi pento di aver aderito. Servirà a poco, anzi a nulla. Ma non credo che versare l’acqua del Po in laguna serva di più, vero? Eppure non mi sono mai sognato di scrivere frasi offensive sull’argomento. E non lo farò.
Un censimento al giorno?
Cosa censiamo oggi? I nostri vice-premier sembrano aver imparato questa parola e la usano moltissimo. Ha cominciato Salvini
ma subito Di Maio non si è tirato indietro e ha sparato
Poi?Altre idee? Fatevi avanti. Magari censire i beni culturali dimenticati che potrebbero essere valorizzati e rendere economicamente? No quello no, eh?
Socrate e Aquarius
Partendo dal presupposto che chi mi conosce sa benissimo che non sono mai stato di sinistra ma che non sono neppure di destra estrema e soprattutto non mi sento rappresentato dalla destra italiana degli ultimi 20 anni – in gioventù mi sono sentito vicino prima ai valori del Partito Repubblicano e poi a quelli del Partito Liberale, ma da allora è passata una vita e il mondo è cambiato completamente – torno ancora una volta, spero l’ultima, sul caso della nave Aquarius. Non commento l’uscita deplorevole di Macron che si commenta da sola. Volevo invece spiegare perché mi ha dato tanto fastidio il “proclama” del nuovo Ministro dell’Interno. Per vari motivi: prima di tutto perché sapeva davvero troppo di marketing elettorale nella domenica del voto amministrativo, dove era chiaro che avrebbe fatto presa su quella parte dell’elettorato italiano (purtroppo cospicua) che – solo per sensazioni superficiali e senza un minimo di approfondimento reale – addebita al fenomeno dell’immigrazione la causa di tutti i propri mali. Ma non è quello che maggiormente mi ha dato fastidio. Mi ha toccato il fatto che si prolungasse la sofferenza di tante persone, di donne, minori non accompagnati e bambini: se si vede una persona in difficoltà prima di tutto ritengo si debba aiutarla e metterla in sicurezza. Ma non è neppure quella la causa principale della mia indignazione. Quello che – per il tipo di educazione ricevuta, in famiglia ma soprattutto dalla scuola davvero formativa che ho avuto la fortuna di frequentare – non posso tollerare è che si forzino le leggi anche se sbagliate. Perché la nostra società si possa sempre considerare “civile”, la mia convinzione profonda è che le leggi finché in vigore debbano essere rispettate. Si può certamente agire per fare in modo che vengano modificate o abrogate, ma nel frattempo si devono seguire. Lo diceva del resto già Socrate che non può esistere democrazia senza il rispetto delle leggi. E se a non rispettarle è uno dei più importanti ministri dello Stato l’esempio è davvero deleterio. Come può uno Stato che non rispetta le proprie leggi pretendere che le rispettino i cittadini?